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BEAT
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Editore: BEAT
Collana: BEAT
Data di pubblicazione:
Numero di pagine: 190
Autore:
Giorgio Agamben
Che cos’è una regola, se essa sembra confondersi senza residui con la vita? E che cos’è una vita umana, se in ogni suo gesto, in ogni sua parola, in ogni suo silenzio non può più essere distinta dalla regola? È a queste domande che il nuovo libro di Agamben cerca di dare una risposta attraverso un’appassionata rilettura di quel fenomeno affascinante e sterminato che è il monachesimo occidentale da Pacomio a San Francesco. Se il libro ricostruisce nei particolari la vita dei monaci nella loro ossessiva attenzione alla scansione temporale e alla regola, alle tecniche ascetiche e alla liturgia, la tesi di Agamben è, però, che la vera novità del monachesimo non sta nella confusione fra la vita e la norma, ma nella scoperta di una nuova dimensione, in cui forse per la prima volta la «vita» come tale si afferma nella sua autonomia e la rivendicazione dell’«altissima povertà» e dell’«uso» lancia al diritto una sfida con cui il nostro tempo deve ancora fare i conti. «L’esempio francescano della forma-di-vita come relazione con un inappropriabile». Andrea Cavalletti, Alias - il manifesto Giorgio Agamben ha insegnato in università italiane e straniere e la sua opera è tradotta in molte lingue. Tra i suoi libri pubblicati presso Neri Pozza: Il Regno e la Gloria (2005), La potenza del pensiero (2010), L’uso dei corpi (2015), Che cos’è reale? La scomparsa di Majorana (2016) e Il regno e il e il giardino (2019). Dirige per Neri Pozza la collana «La quarta prosa».
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